giovedì 30 giugno 2011

Reportage 54° Biennale di Venezia 1/2/3 Giugno 2011



Intervista ad Eleonora Frattarolo,
Storica dell’Arte, Docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna


54° Biennale di Venezia
Padiglione Italia
“Lo stato dell’Arte”
Accademie d’Italia
Tese di San Cristoforo (Arsenale nord) Venezia


Selezionata tra i migliori artisti usciti dalle Accademie di Belle Arti d’Italia negli ultimi dieci anni, Elisa Laraia, artista multimediale potentina, è ospite della 54° Biennale di Venezia. Dallo scorso 3 giugno al 27 Novembre alle Tese di San Cristoforo, Arsenale Nord. Elisa Laraia che lavora all’interno della Project room Orfeo Hotel contemporary art project con Monica Nicastro e Domenico D’Andrea, presenta alla Biennale la video installazione Private conversation IV, opera, progettata per la proiezione sulla facciata di un antico edificio del centro storico di Potenza, pensata, di fatto, per adattarsi, nella sua modularità, a situazioni narrative diverse e molteplici. “Private Conversation – scrive il critico Bruno Di Marino - in questa sua nuova versione adattata per uno spazio interno, non tradisce la sua valenza di discorso sull’identità sospeso tra privato e pubblico. I piccoli eventi di tutti i giorni, come fare l’amore, mangiare, ballare, cullare un bambino, si mescolano ad una texture acustica in cui si sovrappongono le risposte della gente comune (hanno risposto all'invito di Elisa Laraia di far entrare i loro pensieri nella sua opera: Gianluca Caporaso, Luigi Catalani, Lorenza Colicigno, Giovanna D’Amato, Palmarosa Fuccella, Silvio Giordano, Eva Immediato, Paride Leporace, Andrea Lisanti, Vittorio Micocci, Alessandra Montanari, Roberta Pecora, Domenico Sammartino, Francesco Scaringi, Enrico Sodano) ad un semplice quesito: «Che cosa ti affascina di più e cosa invece ti dà maggiormente fastidio della società contemporanea?». L’affastellarsi di frasi e voci che costruiscono il tappeto sonoro del video, rende ancora più complesso il gioco di stratificazioni visive che vede le silhouettes digitali dell’artista protagoniste di un teatro casalingo che si ampia fino a farsi collettivo e comunitario. Il teatro (i corpi imprigionati) filtra il cinema (le ombre “cinesi” sulla facciata). «La riflessione sul trascorrere del tempo come costruzione dell’identità nello spazio dell’esperienza», dichiara l’artista, «riconduce ad un tempo “proprio” che può riassumere linearità e continuità solo attraverso oggetti-ricordi. Questa riflessione abbraccia il passato ma anche il futuro, facendosi consapevolezza della perdita e paura della perdita, ecco allora l’idea di catturare i ricordi, di imprigionare gli oggetti e le identità, quelli che possono potenziare il potere della memoria, in uno spazio simbolico che li contenga e li conservi, sottraendoli al suo gioco ambiguo». Elisa Laraia con Private Conversation IV, 2011, conferma la sua scelta di sottrarre l'opera d'arte all'idea di una creazione solitaria e solipsistica, per trasferirne il potere interpretativo sul piano collettivo e pubblico.

Private Conversation IV, 2011
Created by Elisa Laraia

Concept development video: Monica Nicastro
Concept development video installazione: Bruno Di Marino, Monica Nicastro, Domenico D’Andrea

venerdì 28 gennaio 2011

Elisa Laraia Statement




statement

All of my research is focused on two fundamental concepts that of identity and memory. there are two important elements which I've explored since 1999. the concept of identity exchange is the basis of the artwork in progress Orpheus hotel contemporary art project.To exit from individualism to share ones ideas with other brains. my research on identity that departs from an intense psychological survey in the last period is enriched with new ideas going to the ends of quantum physics. the idea of memory, as in More Memory work in which I use 5 polysemantic tachas in which I imprisoned the objects of my past that have been kidnapped by the possibility of oblivion. In the work "Trees do not be afraid" childhood memories are focused on these trees, a forest of infinite trees, I wear them with colorful outfits trying to avoid the obligation of loneliness. In the series of works Past / Future I work moving contemporary images in plexiglass carved in the shape of eighteenth century mirrors . I am interested in the combination of the wisdom of the past and the surprise of the future. the work behind me Defragmentation, a 2003 project, which was born from a profound reflection on public art and the idea of public involvement of the viewer in my work. This project is the protagonist of LAP laboratorio permanente di arte pubblica The user is required to reconstruct an image that began as a single core is cut into pieces and donated to the city. The LAP is an important part in my research, is the strong bond that I have always maintained with my land, my Basilicata, which is the core of my identity and my memory.

Memory of evidence, 2001

lunedì 3 gennaio 2011

“RIVER GLASS BOX”, UN PROGETTO ARTISTICO DA GUSTARE



“RIVER GLASS BOX”, UN PROGETTO ARTISTICO DA GUSTARE
Bicchieri e brocche decorate da Elisa Laraia per Acquedotto Lucano

L’arte esce dalle mostre e dalle gallerie per raggiungere le singole persone in un momento di vita quotidiana, ovvero all’atto di bere un bicchier d’acqua: "River Glass Box" è l'opera creata ad hoc da Elisa Laraia per Acquedotto Lucano.
Il corso dei quattro fiumi simbolo della Basilicata - Agri, Basento, Bradano e Sinni - realizzati a mano, decorano i quattro calici da acqua, rendendoli unici e preziosi chiusi in una teca pronta a conservare il messaggio dell'Acquedotto: dare valore all'acqua lucana.

Questi oggetti d’arte, realizzati in serie limitata, trasformano l’atto di bere in un’esperienza sensoriale che pone al centro la purezza dell'acqua di Basilicata e che, oltre ad accompagnare idealmente occasioni di convivialità, assume anche una valenza sociale.

Il decoro dei quattro fiumi lucani è lo stesso che compare sulle brocche che Acquedotto Lucano ha prodotto per l’iniziativa “Buona questa!”: acqua di qualità direttamente dal rubinetto e servita anche al ristorante per valorizzare promuovere comportamenti consapevoli del bere acqua sana ed ecologica.
Così, di bicchiere in bicchiere, di brocca in brocca, relazioni e dialoghi nascono e crescono; l’arte verte sull’universo dei rapporti, sul contesto in cui essi si svolgono, e dalla loro fonte scorrono fluidamente, proprio come l’acqua.

Le opere di Elisa Laraia, artista impegnata in un percorso di ricerca che privilegia l'arte pubblica e l'arte relazionale, hanno come principale intento quello di valorizzare il territorio lucano e le sue risorse attraverso creazioni immaginate per legare la sua arte alla sua terra. In questa occasione la sua opera diventa sintesi tra l'estetica dell'arte e il fascino dell' acqua.