venerdì 29 gennaio 2010

Festival Al Femminile Premio Cecilia Salvia 28/31 gennaio 2010 More Memory di Elisa Laraia







More Memory
Teatro F. Stabile, Sala degli Specchi
29-31 gennaio 2010

Concept

More Memory, una scritta al neon illumina di rosso uno dei palchetti del Teatro «Francesco Stabile», teca immaginaria che racchiude memorie private e pubbliche.
Nella Sala degli Specchi, 5 teche contengono elementi della memoria femminile, come uno specchio, dal quale vengono coinvolti i fruitori,immaginati nel gioco del dentro/fuori, e quindi nell’enigma, motore di ogni esperienza dinamica, dell’inclusione/esclusione.
L’identità e la memoria, immaginate nel loro farsi, nel loro costante modificarsi, implicano il concetto di crescita, ma anche quello di perdita.
La memoria, infatti, nel suo gioco di ricordi e dimenticanze costruisce un puzzle delle nostre vite, in cui ciascuno può cercare la tesseramancante, quella che potrebbe ridare senso al tutto dell’esperienza, per bloccare la vita in
immagini e sensazioni che emblematicamente la rappresentino.
La riflessione sul trascorrere del tempo come costruzione dell’identità nello spazio
dell’esperienza, riconduce ad un tempo “proprio” che può riassumere linearità e
continuità solo attraverso oggetti-ricordi. Questa riflessione abbraccia il passato, ma anche il futuro, facendosi consapevolezza della perdita, e paura della perdita.
Ecco allora l’idea di catturare i ricordi, di imprigionare gli oggetti, quelli che possono potenziare il potere della memoria, in uno spazio simbolico che li contenga e li conservi,sottraendoli al suo gioco ambiguo, teche
polisemantiche, che costruiscono una wunderkammer.

Tower to Tower per la Torre di Asian a Bologna 29 gennaio 2010 Arte Fiera Off



Tower to Tower – video di Elisa Laraia

Concept

Elisa Laraia fonda la sua ricerca artistica sull’identità e sulla memoria, immaginate nel loro farsi, nel loro costante modificarsi, che implicano il concetto di perdita e di crescita. La memoria, infatti, nel suo gioco di ricordi e dimenticanze costruisce un puzzle delle nostre vite, un racconto fatto di frammenti che si cercano per ricomporsi in un unicum. Ciascuno può cercare la tessera mancante, la tessera del proprio
racconto, quella che potrebbe ridare senso al tutto dell’esperienza, bloccando la vita in immagini e sboccandola nelle sensazioni e nelle emozioni che le immagini stesse rimettono in movimento.
Questo percorso comprende nel suo orizzonte luoghi simbolici: il cielo con la sua profondità, la torre con la sua pretesa di radicarvisi dentro. L’immaginazione scala realmente/virtualmente torri possibili/impossibili. Sensazioni verticali: raggiungere un limite, superare un limite, andare oltre. Il cielo è quello di ogni possibile avventura. Inquietudine, desiderio di nuove esperienze, ricerca di utopie. Ecco la Torre, sull’orizzonte di un universo in progress. Lasciarsi andare, poi, dentro il suo ventre lattiginoso, verso una nuova vita, dove si rinasce uomini/avatar e donne/avatar accresciuti dal viaggio.