lunedì 1 ottobre 2012

Private Conversation | Contemporary Theater

Private Conversation | Contemporary Theater

Partecipazione è la parola chiave di Private Conversation | Contemporary Theater, spettacolo multimediale tra Arte Contemporanea e Teatro, regia di Elisa Laraia. Un flash mob sui social network coinvolgrà il 10 ottobre a Potenza centocinquanta fruitori | attori, per uno spettacolo che nel suo concept affronta la relazione tra “uomo e architettura”, “corpo e mente”. Attori nei palchi e nella platea, pubblico sul palcoscenico ribaltano lo spazio scenico, in un dinamismo tra reale e virtuale, tra ruoli e identità, oltre ogni convenzione. L’artista lucana Elisa Laraia, con Monica Nicastro e Mio D’Andrea, ai quali si affiancano Giovanna D’Amato, per la colonna sonora dal vivo, e Davide Coluzzi DAZ, per la tecnica del video mapping, guida il fruitore oltre la linea fisica dell’architettura teatrale, tramite l’urban screen di Private Conversation, per guardarvi dentro da protagonista.

Festival Città delle 100 Scale
MERCOLEDI 10 OTTOBRE 2012
4 repliche
h. 19.00 | h. 20.00 | h. 21.00 | h. 22.00
Teatro Francesco Stabile
Potenza

lunedì 23 aprile 2012

"Private Conversation | Contemporary Theater"



3ª Edizione del Festival Città delle 100 Scale
Orfeo Hotel contemporary art project
presentano

Making off
"Private Conversation | Contemporary Theater"
casting | acting | mapping | filming | playing | talking
With Elisa Laraia | Mio D’Andrea | Monica Nicastro | Giovanna D'Amato | Davide Coluzzi DAZ
3 Maggio 2012 Open 10:00 to 22:00
Teatro Francesco Stabile
Piazza Mario Pagano Potenza

Il Making off di Private Conversation spettacolo multimediale con la regia di Elisa Laraia | Orfeo Hotel contemporary art project è una esperienza unica nel suo genere nella città di Potenza, un casting in movimento per uno spettacolo che nel suo concept affronta la relazione tra corpo e mente chiamando il fruitore ad essere attore in una trasposizione di ruoli e di identità. In autunno nella 4ª Edizione del Festival Città delle 100 Scale per Private Conversation centocinquanta fruitori diventeranno attori, lo spazio scenico sarà ribaltato, il pubblico entrerà nel teatro e siederà sul palcoscenico, mentre gli attori si muoveranno nei palchi della galleria.
Il Making off  guiderà i fruitori/attori attraverso i diversi momenti della costruzione dello spettacolo, partendo dall'azione attoriale e dalla colonna sonora,  per arrivare alla costruzione di scenografie digitali ed oggetti scenici, tramite riprese in video e mapping, esplorando la relazione tra Arte Contemporanea e teatro.

contact
Orfeo hotel contemporary art project
www.orfeohotel.com
www.elisa.laraia.it
3389599361

giovedì 30 giugno 2011

Reportage 54° Biennale di Venezia 1/2/3 Giugno 2011



Intervista ad Eleonora Frattarolo,
Storica dell’Arte, Docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna


54° Biennale di Venezia
Padiglione Italia
“Lo stato dell’Arte”
Accademie d’Italia
Tese di San Cristoforo (Arsenale nord) Venezia


Selezionata tra i migliori artisti usciti dalle Accademie di Belle Arti d’Italia negli ultimi dieci anni, Elisa Laraia, artista multimediale potentina, è ospite della 54° Biennale di Venezia. Dallo scorso 3 giugno al 27 Novembre alle Tese di San Cristoforo, Arsenale Nord. Elisa Laraia che lavora all’interno della Project room Orfeo Hotel contemporary art project con Monica Nicastro e Domenico D’Andrea, presenta alla Biennale la video installazione Private conversation IV, opera, progettata per la proiezione sulla facciata di un antico edificio del centro storico di Potenza, pensata, di fatto, per adattarsi, nella sua modularità, a situazioni narrative diverse e molteplici. “Private Conversation – scrive il critico Bruno Di Marino - in questa sua nuova versione adattata per uno spazio interno, non tradisce la sua valenza di discorso sull’identità sospeso tra privato e pubblico. I piccoli eventi di tutti i giorni, come fare l’amore, mangiare, ballare, cullare un bambino, si mescolano ad una texture acustica in cui si sovrappongono le risposte della gente comune (hanno risposto all'invito di Elisa Laraia di far entrare i loro pensieri nella sua opera: Gianluca Caporaso, Luigi Catalani, Lorenza Colicigno, Giovanna D’Amato, Palmarosa Fuccella, Silvio Giordano, Eva Immediato, Paride Leporace, Andrea Lisanti, Vittorio Micocci, Alessandra Montanari, Roberta Pecora, Domenico Sammartino, Francesco Scaringi, Enrico Sodano) ad un semplice quesito: «Che cosa ti affascina di più e cosa invece ti dà maggiormente fastidio della società contemporanea?». L’affastellarsi di frasi e voci che costruiscono il tappeto sonoro del video, rende ancora più complesso il gioco di stratificazioni visive che vede le silhouettes digitali dell’artista protagoniste di un teatro casalingo che si ampia fino a farsi collettivo e comunitario. Il teatro (i corpi imprigionati) filtra il cinema (le ombre “cinesi” sulla facciata). «La riflessione sul trascorrere del tempo come costruzione dell’identità nello spazio dell’esperienza», dichiara l’artista, «riconduce ad un tempo “proprio” che può riassumere linearità e continuità solo attraverso oggetti-ricordi. Questa riflessione abbraccia il passato ma anche il futuro, facendosi consapevolezza della perdita e paura della perdita, ecco allora l’idea di catturare i ricordi, di imprigionare gli oggetti e le identità, quelli che possono potenziare il potere della memoria, in uno spazio simbolico che li contenga e li conservi, sottraendoli al suo gioco ambiguo». Elisa Laraia con Private Conversation IV, 2011, conferma la sua scelta di sottrarre l'opera d'arte all'idea di una creazione solitaria e solipsistica, per trasferirne il potere interpretativo sul piano collettivo e pubblico.

Private Conversation IV, 2011
Created by Elisa Laraia

Concept development video: Monica Nicastro
Concept development video installazione: Bruno Di Marino, Monica Nicastro, Domenico D’Andrea

venerdì 28 gennaio 2011

Elisa Laraia Statement




statement

All of my research is focused on two fundamental concepts that of identity and memory. there are two important elements which I've explored since 1999. the concept of identity exchange is the basis of the artwork in progress Orpheus hotel contemporary art project.To exit from individualism to share ones ideas with other brains. my research on identity that departs from an intense psychological survey in the last period is enriched with new ideas going to the ends of quantum physics. the idea of memory, as in More Memory work in which I use 5 polysemantic tachas in which I imprisoned the objects of my past that have been kidnapped by the possibility of oblivion. In the work "Trees do not be afraid" childhood memories are focused on these trees, a forest of infinite trees, I wear them with colorful outfits trying to avoid the obligation of loneliness. In the series of works Past / Future I work moving contemporary images in plexiglass carved in the shape of eighteenth century mirrors . I am interested in the combination of the wisdom of the past and the surprise of the future. the work behind me Defragmentation, a 2003 project, which was born from a profound reflection on public art and the idea of public involvement of the viewer in my work. This project is the protagonist of LAP laboratorio permanente di arte pubblica The user is required to reconstruct an image that began as a single core is cut into pieces and donated to the city. The LAP is an important part in my research, is the strong bond that I have always maintained with my land, my Basilicata, which is the core of my identity and my memory.

Memory of evidence, 2001

lunedì 3 gennaio 2011

“RIVER GLASS BOX”, UN PROGETTO ARTISTICO DA GUSTARE



“RIVER GLASS BOX”, UN PROGETTO ARTISTICO DA GUSTARE
Bicchieri e brocche decorate da Elisa Laraia per Acquedotto Lucano

L’arte esce dalle mostre e dalle gallerie per raggiungere le singole persone in un momento di vita quotidiana, ovvero all’atto di bere un bicchier d’acqua: "River Glass Box" è l'opera creata ad hoc da Elisa Laraia per Acquedotto Lucano.
Il corso dei quattro fiumi simbolo della Basilicata - Agri, Basento, Bradano e Sinni - realizzati a mano, decorano i quattro calici da acqua, rendendoli unici e preziosi chiusi in una teca pronta a conservare il messaggio dell'Acquedotto: dare valore all'acqua lucana.

Questi oggetti d’arte, realizzati in serie limitata, trasformano l’atto di bere in un’esperienza sensoriale che pone al centro la purezza dell'acqua di Basilicata e che, oltre ad accompagnare idealmente occasioni di convivialità, assume anche una valenza sociale.

Il decoro dei quattro fiumi lucani è lo stesso che compare sulle brocche che Acquedotto Lucano ha prodotto per l’iniziativa “Buona questa!”: acqua di qualità direttamente dal rubinetto e servita anche al ristorante per valorizzare promuovere comportamenti consapevoli del bere acqua sana ed ecologica.
Così, di bicchiere in bicchiere, di brocca in brocca, relazioni e dialoghi nascono e crescono; l’arte verte sull’universo dei rapporti, sul contesto in cui essi si svolgono, e dalla loro fonte scorrono fluidamente, proprio come l’acqua.

Le opere di Elisa Laraia, artista impegnata in un percorso di ricerca che privilegia l'arte pubblica e l'arte relazionale, hanno come principale intento quello di valorizzare il territorio lucano e le sue risorse attraverso creazioni immaginate per legare la sua arte alla sua terra. In questa occasione la sua opera diventa sintesi tra l'estetica dell'arte e il fascino dell' acqua.

mercoledì 15 settembre 2010

Il video ZEFIRO nella mostra internazionale che parte dalla Grecia per arrivare in Russia e in Cina "ΠΑΙ THE EON IS A CHILD PLAYING"



“Al principio fu Baratro, poi Terra dal grande seno, di tutti sicura dimora per sempre, ed Eros bellissimo tra gli dei immortali, il quale fiacca le membra, e a tutti gli Dei e a tutti gli uomini doma nel petto il pensiero e il saggio consiglio” Esiodo, Teogonia 116- 53

ZEFIRO, 2010
Video colore e suono 3’
created by Elisa Laraia
interpreter and musician Zefiro Pepe Laraia
sound engineer Canio Pepe
camera Monica Nicastro
production Orfeo Hotel contemporary art project

Sinossi
Uno spazio bianco ospita un bambino, Zefiro, che nel video percorre una strada simbolica, quella della vita. In una dimensione onirica, nasce la necessità di trasferire al futuro il presente, gli oggetti tecnologici del contemporaneo si trasformano in mezzi di creazione, il bambino è inizio e fine. Le prove che deve affrontare, dal doloroso distacco dalla madre al viaggio attraverso la vita, servono a rafforzare e far nascere la propria coscienza e conoscenza, fino alla sintesi dell’ Io col Sé, nella scoperta della sua irripetibile individualità.

ΠΑΙ
THE EON IS A CHILD PLAYING
Mostra itinerante in Grecia: Alexandropolis, Isola di Samothrace, Atene, Russia, Cina
18 MAGGIO – 27 SETTEMBRE 2010

L'Unione delle Associazioni Culturali di Evros è un'istituzione culturale e senza scopo di lucro che rappresenta 110 associazioni culturali attive nell'area della Macedonia orientale e Tracia che si trova al confine tra la Turchia e la Bulgaria. Nel contesto dell’anno della Biodiversità, dichiarato dall’ONU nel 2010, EPOFE ha programmato una serie di eventi culturali, nella prefettura di Evros, includendo nel campo di azioni culturali, la sacra isola di Samothrace, come punto di convergenza di molte culture, di filosofie e di religioni.
Il tema di quest’anno è “ΠΑΙ The eon is a child playing/L’eternità è un bambino che gioca”, che vede partecipi in questa grande esposizione itinerante, artisti da tutto il mondo con la mission di rievocare l’archetipo del fanciullo in una dimensione spirituale ed intellettuale. Le opere degli artisti in mostra entreranno a far parte della collezione permanente della Pinacoteca di E.PO.FE a Samothrace e ad Alexandroupolis.
La mostra parte dal Museo di Scienze Naturali di Alexandropolis (18 maggio), prosegue per l’Isola di Samothrace, presso la Pinacoteca della città (22 agosto) e infine, sarà allestita ad Atene (1 settembre) presso la Technopolis del Municipio di Atene, dove sarà inclusa la grande mostra Athens Art 2010 curata da Takis Alexiou e al CA4S con il patrocinio del Ministero della Cultura in Grecia. La mostra proseguirà nel 2011 in Russia e nel 2012 in Cina.
Pittura, installazione, fotografia e tecniche miste, video arte, sono le discipline trattate dagli artisti in mostra, selezionati da tre curatori internazionali: Dores Sacquegna, della Primo Piano LivinGallery di Lecce, Italia, Polyxene Kasda (Grecia) artista, curatrice e studiosa del mito, Pierre Chirouze, direttore dell’Associazione Culturale K-droz di Parigi, Francia.
Durante l’opening a Samothrace un gruppo di bambini greci, tra i due e i sette anni, realizzeranno una installazione collettiva dedicata al ritorno delle Cicogne, indice della fertilità e salute dell’ecosistema. In mostra le opere di: Achilleas Papantoniou; Odysseas Papantoniou; Joziana Papada, Jason Angelou, Dora Riga, Antonis Panayotis Lampeas e Ayshe-Mira Yashin.
In contemporanea eventi e mostre dedicate al tema PAI all’Isola Patmos (a cura di M. Pesmazoglou) e a Thebes (a cura di Constantin Angelou).
ARTISTI INVITATI: Eozen Agopian (Grecia);Takis Alexiou (Grecia);Hakan Akcura (Stoccolma); Giovanni Alfonsetti (Italia); Constantin Angelou (Grecia);Mirek Antoniewicz (Polonia), Caterina Arcuri (Italia); Marea Atkinson (Australia);Aleph Boys (Puerto Rico), Dimitra Bourouliti (Grecia); Esther Burger (Olanda); Mandra Cerrone (italia);
Marina Comandini Pazienza (Italia); Daria Cornea (Romania); Giselle Diaz Campagna (Puerto Rico); Filli Cusenza(italia); Silvia De Gennaro (italia); Dellavilla (Francia); Danilo De Mitri (Italia); Giulio De Mitri (italia); Irene Domingez (Francia); Alexis Duque (Colombia); Mahnaz Dustikhah (Francia); Piero Ferroglia (Italia); Fosca (italia);Marie-Pierre Legrand (Francia); Cinzia Fresia (Italia); Polyxene Kasda (Grecia); Hilda Kelekian (Libano);
Lena Kelekian (Libano);Hagop Sulahian (Libano); Angelika Korovessi (Grecia); Barbara Lichtman (Usa); Maria Luisa Imperiali (Italia); Elisa Laraia (Italia);Margherita Levo Rosenberg (Italia); Pam Longobardi (Usa); Dario Manco (Italia); Andrea Mattiello (Italia); JB Michaux (Francia) ; Miron Milio (Croazia), Katerina Mourati (Grecia); Juan Negroni (Puerto Rico); Antonis Papantoniou/Vim Viva (Grecia); Maria Pesmazoglou (Grecia); Kevin Samiento Navarro (Colombia); Gio Sciello (italia); Angela Spoerl (Germania); Dimitris Strouzakis (Grecia); Hagop Sulahian (Libano); Georges Syrakis (Grecia); Vera Tataro (Repubblica Ceca); Dev Udaiyan (India); Masaki Yada (Uk); Eva Vereeva (Latvia);Virginia Videa (Romania); Marilena Vita (italia); Xene (Grecia);Marjolein Wortmann (Germania); Gheorghe Zaharia (Romania).

ΠΑΙ The eon is a child playing – Testo di Dores Sacquegna
L’eternità è rappresentata dal fanciullo con il cerchio dello zodiaco (o un serpente) avvolto intorno al corpo. Eraclito, il filosofo greco scrisse a questo proposito:”Aiòn è un bambino che gioca con le tessere di una scacchiera: di un bambino è il regno del mondo".
La parola greca PAI, significa letteralmente “Bambino”. Questa parola è scritta su diversi testi sacri nel Museo di Samothrace. E proprio qui, dove anticamente tutto è nato secoli fa, avviene oggi, questa straordinaria esposizione che raccoglie le testimonianze artistiche di artisti ed intellettuali contemporanei.
Eternità, nascita, spiritualità, archetipo, gioco, viaggio, memoria, nelle opere presenti in mostra.
Sulla nascita, verte la ricerca di Andrea Mattiello e Caterina Arcuri. Il primo, realizza una serie di feti in una installazione composta da 16 tele, mentre la seconda, con la fotografia, mette in evidenza la placenta, l’organo deputato e di scambio tra la madre e il feto.
Sull’”archetipo del fanciullo”, l’opera pittorica di Gio Sciello, la scultura in bronzo “Fanciulla-Dea” di Giovanni Alfonsetti e “ Il guerriero” nella scultura polimaterica di Giorgio Carluccio.
“Matrix Natura”, il fanciullo che nasce dal fiore di loto, intessuto a mano da Filli Cusenza.
Sulla spiritualità dell’angelo-bambino, le opere fotografiche di Dario Manco e Giulio De Mitri. Il primo, pone l’accento sul bianco, sulla luce che tutto irradia e amplifica. Il secondo, si proietta sul viaggio..in una sorta di “cartoline dal mondo” in cui l’angelo-bambina, risponde alle lettere ricevute,immergendole nell’acqua che rappresenta il mare, veicolo di conoscenza e di memoria.
Sul viaggio in oniriche dimensioni, il video “Zefiro” di Elisa Laraia, dove in uno spazio bianco, Zefiro, percorre la strada simbolica della vita. In una dimensione onirica, nasce la necessità di trasferire al futuro il presente, gli oggetti tecnologici del contemporaneo si trasformano in mezzi di creazione, il bambino è inizio e fine.
Nell’opera fotografica “Marta” di Cinzia Fresia, l’artista rappresenta la meraviglia dei bambini.
Sull’ ibridazione tra reale e virtuale, l’opera fotografica di Danilo De Mitri, che rappresenta la mitografia dei giovani ragazzi contemporanei nell’auto-immedesimarsi nei ruoli degli eroi del fumetto o della fantascienza.
“Puer Aeternus” è lo stato di crisalide profetizzato da Jung. Il bozzolo da cui nasce la vita della farfalla. Fosca, interpreta il concetto con un bambino che ha tra le mani la luce. Stato di grazia che emerge dal buio.
La “Scatola del sogno infranto” è il titolo dell’installazione fotografica di Silvia De Gennaro che come in un gioco optical di specchi si apre ai ricordi e alle fantasie dei ragazzi che hanno perso la possibilità di giocare o di vivere quel sogno o quella realtà. Un’opera triste ma che fa ragionare su più livelli sociali.
“Il fanciullo che c’è in te” nell’opera fotografica in doppia riflessione di Mandra Cerrone e Marilena Vita con “The Kingdom’s mine”.
“Facendo le capriole” è il titolo dell’installazione di Margherita Levo Rosenberg, che è ispirato al gioco che tutti i bambini conoscono e a cui piace osservare il mondo capovolto. Attratta dalla trasparenza del vetro, del silicone e dalle pellicole radiografiche, l’artista crea delle spettacolari installazioni che investigano la complessità delle lingue e che analizzano la relazione fra pensiero, verbo, azione ed emozione.
Nella scultura polimaterica “Give me food for my brain”, di Maria Luisa Imperiali, troviamo un corpo in mutazione continua, capace di scappare al cannibalismo visuale che caratterizza la società contemporanea.
Sulla nostalgia e i ricordi delle cose perdute, l’opera pittorica di Masaki Yada.
Sul rapporto tra uomo e natura, sui materiali artefatti della cultura di massa e della plastica tossica che viaggia nei mari, l’installazione dedicata alla “Nike di Samothrace” di Pam Longobardi.
Il “Bambino di Samothrace”, nell’accattivante illustrazione di Marina Comandini, moglie dell’indimenticato Andrea Pazienza.
Sull’ infinito l’opera dell’artista Antonis Papantoniou / VimViva,sull’interpretazione di PAI l’opera di Dev Udaiyan, sul rapporto tra uomo e natura l’opera di Barbara Lichtman.
Il bambino del futuro con Mirek Antoniewicz, sull’equilibrio, la scultura di Angelika Korovessi, sul rapporto tra natura, ecosistema e globalizzazione, la scultura polimaterica e il totem “Doodling” di Polyxene Kasda.
Sulla vita sulla terra l’installazione pittorica di Piero Ferroglia e sull’universo l’opera di Marea Atkinson.
La tematica dell’ecosistema si amplifica con la presenza dei video artisti Hakan Akcura, Giselle Diaz Campagna, Aleph Boys, interessante anche l’opera di Constantin Angelou, più sublimati i disegni di Eozen Agopian,
Marie-Pierre Legrand, Mahnaz Dustikhah, Vera Tataro, Dellavilla. Fortemente simbolico il totem di Gheorghe Zaharia. Sulle Cicogne le opere di Virginia Videa, e sui giochi dei ragazzi le opere di Dimitra Bourouliti, Miron Milio. Poetica ed evocativa l’opera di Esther Burger, più spirituale l’opera di Marjolein Wortmann, enigmatica l’opera di Georges Syrakis.

mercoledì 11 agosto 2010

The Future of the Country

18 Agosto 2010
Progetto A cielo aperto
Latronico
www.vincenzodeluca.org




The Future of the Country, 2010 Elisa Laraia
Video colore suono, 8’54’’
Frame da video


The Future of the Country

È un’opera concepita ad hoc per il progetto “A Cielo Aperto”, Elisa Laraia lavora dal 1999 sul concetto di identità e di memoria che ha sviluppato in questa opera in stretta relazione con il territorio e con le identità che lo vivono. L’artista, trascorso un periodo a Latronico, è entrata in contatto con i cittadini ai quali ha chiesto di raccontare un segreto che le consentisse di creare un ritratto profondo del luogo. L’intimismo delle parole e degli sguardi catturati si fondono con la necessità insita nella ricerca di Elisa Laraia di trasferire nel pubblico il proprio privato attraverso quello della collettività. Si intrecciano ancora una volta il vissuto dell’artista con quello del mondo, una grande video proiezione su uno dei palazzi storici della piazza di Latronico è il mezzo proprio della Public art per creare relazioni in una contemporaneità che cerca il dialogo ma che sempre più spesso si congela in rapporti di conoscenza solo apparenti. The Future of the Country è un altro tassello del progetto dell’artista che intende mappare il mondo creando un nuovo archivio antropologico della società del XXI secolo.

“Nel futuro vedo lo specchio del mio passato
nel futuro guardo il mio volto di anziano ed immagino il mio volto da bambino
nel futuro grido la certezza di pietre che rimangono al loro posto e l’incertezza di sentimenti lacerati
emozioni incomplete
nel passato vedo lo specchio del nostro futuro
vedo l’interno del mio corpo crescere e le mura di questa casa divorarsi
nel futuro vedo un segreto del passato.”

venerdì 29 gennaio 2010

Festival Al Femminile Premio Cecilia Salvia 28/31 gennaio 2010 More Memory di Elisa Laraia







More Memory
Teatro F. Stabile, Sala degli Specchi
29-31 gennaio 2010

Concept

More Memory, una scritta al neon illumina di rosso uno dei palchetti del Teatro «Francesco Stabile», teca immaginaria che racchiude memorie private e pubbliche.
Nella Sala degli Specchi, 5 teche contengono elementi della memoria femminile, come uno specchio, dal quale vengono coinvolti i fruitori,immaginati nel gioco del dentro/fuori, e quindi nell’enigma, motore di ogni esperienza dinamica, dell’inclusione/esclusione.
L’identità e la memoria, immaginate nel loro farsi, nel loro costante modificarsi, implicano il concetto di crescita, ma anche quello di perdita.
La memoria, infatti, nel suo gioco di ricordi e dimenticanze costruisce un puzzle delle nostre vite, in cui ciascuno può cercare la tesseramancante, quella che potrebbe ridare senso al tutto dell’esperienza, per bloccare la vita in
immagini e sensazioni che emblematicamente la rappresentino.
La riflessione sul trascorrere del tempo come costruzione dell’identità nello spazio
dell’esperienza, riconduce ad un tempo “proprio” che può riassumere linearità e
continuità solo attraverso oggetti-ricordi. Questa riflessione abbraccia il passato, ma anche il futuro, facendosi consapevolezza della perdita, e paura della perdita.
Ecco allora l’idea di catturare i ricordi, di imprigionare gli oggetti, quelli che possono potenziare il potere della memoria, in uno spazio simbolico che li contenga e li conservi,sottraendoli al suo gioco ambiguo, teche
polisemantiche, che costruiscono una wunderkammer.

Tower to Tower per la Torre di Asian a Bologna 29 gennaio 2010 Arte Fiera Off



Tower to Tower – video di Elisa Laraia

Concept

Elisa Laraia fonda la sua ricerca artistica sull’identità e sulla memoria, immaginate nel loro farsi, nel loro costante modificarsi, che implicano il concetto di perdita e di crescita. La memoria, infatti, nel suo gioco di ricordi e dimenticanze costruisce un puzzle delle nostre vite, un racconto fatto di frammenti che si cercano per ricomporsi in un unicum. Ciascuno può cercare la tessera mancante, la tessera del proprio
racconto, quella che potrebbe ridare senso al tutto dell’esperienza, bloccando la vita in immagini e sboccandola nelle sensazioni e nelle emozioni che le immagini stesse rimettono in movimento.
Questo percorso comprende nel suo orizzonte luoghi simbolici: il cielo con la sua profondità, la torre con la sua pretesa di radicarvisi dentro. L’immaginazione scala realmente/virtualmente torri possibili/impossibili. Sensazioni verticali: raggiungere un limite, superare un limite, andare oltre. Il cielo è quello di ogni possibile avventura. Inquietudine, desiderio di nuove esperienze, ricerca di utopie. Ecco la Torre, sull’orizzonte di un universo in progress. Lasciarsi andare, poi, dentro il suo ventre lattiginoso, verso una nuova vita, dove si rinasce uomini/avatar e donne/avatar accresciuti dal viaggio.

venerdì 13 novembre 2009

Apre a Potenza la nuova project room di Elisa Laraia

New project room
di Elisa Laraia

opening
venerdì 20 novembre 2009
h.18:00

Orfeo Hotel contemporary art project nasce nel 2004 a Bologna come Project Room, opera d’arte in progress di Elisa Laraia. Dopo un’intensa attività espositiva, nel 2007 si trasforma in studio virtuale, www.orfeohotel.com, all’interno del quale si progettano opere per istituzioni pubbliche e privati, con un’attenzione particolare per progetti di public art, installazioni site specific e performance teatrali. Orfeo Hotel è parte di Art Factory Basilicata.A Potenza la project room riapre per diventare uno spazio nuovo nella città, all’interno del quale viaggiare nel mondo dell’arte contemporanea, esplorandola attraverso momenti di aggregazione, come gli Arthe, piacevoli discussioni accompagnate dal the, tese a soddisfare curiosità e creare input per orientarsi nei grandi eventi dell’arte contemporanea nazionali ed internazionali, per conoscerne i protagonisti e discutere con loro, per frequentare corsi, approfondire le proprie conoscenze, intraprendere percorsi creativi, visivi e letterari, un luogo dove confrontarsi sull’arte come investimento culturale e di mercato, per avviarsi con competenza al collezionismo.

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